VIA LAMARMORA, PISTA CICLABILE AL POSTO DEI PARCHEGGI. I COMMERCIANTI: “CHIEDIAMO UN PROGETTO ALTERNATIVO”
Confcommercio Vicenza scrive al sindaco Variati. Finora duecento firme di negozianti e cittadini contro i lavori Comunicato del 10 settembre 2012
Conciliare le esigenze di chi circola in bicicletta con quelle di chi, invece, il più delle volte per necessità e non per scelta, deve utilizzare l’auto sembra un esercizio fin troppo difficile per l’Amministrazione Comunale di Vicenza. E così, ancora una volta, per realizzare una pista ciclabile in città si sceglie di togliere parcheggi ad utilizzo delle attività commerciali, rischiando, questo sì, di mettere letteralmente “sulla strada” imprenditori e loro dipendenti. E’ quanto sta accadendo anche in via Lamarmora, nel tratto che dall’incrocio con via San Martino sbuca su viale D’Alviano. Qui il Comune sta intervenendo proprio in queste ore per una serie di lavori (che dureranno due mesi. provocando non pochi disagi) che cambieranno la fisionomia di questa parte di strada: la carreggiata verrà infatti ristretta per fare spazio ad una pista ciclabile ricavata dove oggi ci sono circa una quindicina di parcheggi a servizio di alcune attività economiche. Chi dunque fino a ieri poteva fermarsi, ad esempio per fare acquisti, non potrà più farlo perché non troverà più parcheggi a ridosso dei negozi e pubblici esercizi. Immediata la protesta dei titolari delle attività interessate, ma anche dei cittadini, che in due giorni ha portato alla raccolta di oltre 200 firme su un documento che chiede il blocco immediato dei lavori (e la raccolta continua in questi giorni). Immediato, anche, l’intervento di Confcommercio Vicenza, che oggi ha inviato una lettera al sindaco Achille Variati chiedendo di concertare un progetto alternativo che non penalizzi il commercio, in un momento economico, tra l’altro, estremamente critico. “Ma è mai possibile che l’amministrazione si disinteressi totalmente delle sorti di imprese che danno lavoro a tante famiglie per realizzare, costi quel che costi, una pista ciclabile? – si chiede Silvio Cerin, presidente della Sezione Territoriale 5 di Confcommercio Vicenza – Queste sono aziende che hanno necessità di continuare ad usufruire di un accesso garantito ai loro clienti che giungono in auto. Ben vengano anche le biciclette, ma togliere i parcheggi significa ignorare totalmente che dietro quelle vetrine ci sono persone che, specie in questo periodo, ogni giorno si mettono in gioco per far vivere la loro attività e pagare i propri dipendenti. Questo cambio viabilistico rischia di essere un colpo mortale per loro, ma anche un grave danno per i cittadini, per i quali ogni attività chiusa significa perdere un punto di riferimento utile e sicuro nel quartiere. E non a caso proprio i cittadini si sono mobilitati per difenderle, aderendo alla raccolta firme per la sospensione dei lavori”. Ora “la palla” passa al sindaco Variati: se tra le priorità del Primo Cittadino c’è anche la salvaguardia del patrimonio di esercizi commerciali della città e dei relativi lavoratori dipendenti - non solo quindi la mobilità sostenibile - una soluzione, diversa e meno dannosa, va trovata.