“Contro il caro carburante l’impegno del Governo per interventi che riducano il prezzo è apprezzabile, ma non sufficiente. Come già espresso dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, c’è in atto una speculazione ingiustificata. Occorre un’authority europea che sia immediatamente operativa per calmierare i costi ed intervenire sulle anomalie dei mercati delle materie prime”: è la proposta avanzata da Alberto Petranzan, presidente nazionale di F.N.A.A.R.C., la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio.
“Per noi agenti che percorriamo una media annua di oltre 60 mila chilometri in auto – spiega Petranzan – l’aumento del carburante incide in modo significativo: tra i 4 e 5 mila euro in più sulla nostra attività, con i margini già assottigliati per l’aumento dei costi e la diminuzione delle vendite a causa della carenza di materie prime. E il tetto di deducibilità del costo dell’auto, 25 mila euro, è bloccato da tempo ormai immemorabile e non ci consente di acquistare auto green”.
“Gli sconti grazie all’extragettito Iva ed anche il taglio delle accise, che noi stessi avevamo indicato fra le misure possibili per abbassare la ‘febbre’ del prezzo del carburante, non sono più sufficienti a causa degli importanti rialzi del prezzo degli ultimi giorni, che riportano tutt’al più la situazione ad alcuni giorni fa quando i carburanti costavano 15/20 centesimi in meno. Agire in fretta sui costi del carburante e dell’energia è indispensabile – sottolinea Petranzan – nonostante la drammatica guerra in Ucraina e le conseguenze internazionali, il rincaro così accentuato del carburante non trova giustificazione”.
“Altro che ripresa. I mercati si stanno nuovamente bloccando. Bisogna agire in fretta per calmierare i costi e ridare così fiato e fiducia alle imprese” conclude il presidente di F.N.A.A.R.C..