Con ordinanza del Ministero della Salute è stato previsto, a partire dall’1 maggio 2022 e fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. n. 24/2022 - comunque non oltre il 15 giugno 2022 – l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 nei seguenti casi:
a) per l’accesso ai seguenti mezzi di trasporto e per il loro utilizzo:
b) per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso.
È, inoltre, fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie per i lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, ivi incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (RSA), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.
Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie:
L’Ordinanza del 28 aprile, poi, specifica che è raccomandato indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico. Nei luoghi di lavoro al momento è ancora vigente il “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” del 6 aprile 2021, il quale prevede espressamente che “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore”.
Anche il recente tavolo tra Ministero del Lavoro, Ministero della Salute, organizzazioni sindacali e associazioni del mondo datoriale ha confermato la linea della prudenza mantenendo il Protocollo in vigore fino al 30 giugno prossimo, nei luoghi di lavoro. La decisione sarà formalizzata a breve in un verbale ad hoc. Prima del 30 giugno è previsto comunque un nuovo giro di tavolo, un nuovo check, per una ulteriore valutazione che tenga conto dell'evoluzione della pandemia e di sempre possibili ricadute nel prossimo autunno.