Negli anni 50 e 60, con il boom economico, l’andamento positivo del mercato nazionale ha rilanciato anche la categoria degli agenti di commercio. Erano anni pionieristici, ma rimaneva un certo retaggio culturale secondo cui un lavoro indipendente, dove era necessario viaggiare e assentarsi da casa a volte per giorni o settimane, non sembrava adatto alle donne. Non vi era ancora stata l’evoluzione della società che ebbe inizio con il '68 e le battaglie delle femministe che hanno portato a vedere la donna non più con un’immagine stereotipata legata al “focolare domestico”, e solo come madre e casalinga, ma con un ruolo indipendente.
La presenza delle donne agenti oggi è in aumento nell’ambito del commercio di circa un 10% in più rispetto agli anni ‘90.
Certo la crescita è lenta e le venditrici sono ancora poche, ma ricerche statistiche dimostrano che queste professioniste potrebbero vendere il 20% in più degli uomini: questa è la prima evidenza che emerge dai dati diffusi da Enasarco, l’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio.
Tra gli agenti di commercio la rappresentanza femminile si attesta, ancora, solo al 13%, ovvero 30 mila agenti donne su un totale di circa 230 mila agenti rappresentanti di commercio in ambito nazionale. Secondo l'indagine svolta dall'Ente di Previdenza su un campione di 300 lavoratrici intervistate, le migliori performance delle donne agenti di commercio deriverebbero da una “maggiore capacità di ascoltare e di entrare in empatia” (39%), da una “maggior impegno nella formazione professionale continua” (27%) e da una “maggior conoscenza del prodotto” (18%).
Una sfida di valorizzazione, che passa anche dalla possibilità odierna di svolgere il lavoro con maggiore flessibilità e minori spostamenti, complici soprattutto le nuove tecnologie.
La figura di agente di commercio tradizionale, che viaggiava per migliaia di chilometri in auto con la valigetta non esiste quasi più: oggi il venditore utilizza molto il web, le videocall, le presentazioni online, anche se non tralascia mai la capacità di contatto umano e le opportune tecniche di marketing. Dal concetto di vendita come "conquista", oggi ci si sta evolvendo verso un venditore o una venditrice che "affianca", fornisce consulenza specifica e consiglia. Forse è proprio questo che sta dando quella una "marcia in più" alle donne!
